San Giovanni Battista è il patrono della città di Firenze e viene celebrato tutti gli anni il giorno 24 giugno. Numerose erano i modi di dire, le tradizioni e i riti scaramantici che nacquero proprio in relazione alla figura del santo, alcuni dei quali venivano attuati fin dal giorno precedente della festa.
Avete mai sentito parlare dell'acqua di San Giovanni?
La notte tra il 23 ed il 24 giugno si riteneva fosse una notte magica per i contadini. Il solstizio d'estate, da poco celebrato, non portava solo aspetti positivi, come le giornate che si allungano (quasi sempre) illuminate dal sole o la bellezza della natura al suo massimo splendore, ma c'erano altri aspetti sfortunati e spiacevoli, come la siccità o i forti temporali, che potevano portare alla rovina completa dei raccolti. Per scongiurare le avversità, oltre che preparare i falò propiziatori, si preparava l'acqua di San Giovanni. Si credeva, infatti, che durante la notte tra il 23 ed il 24 cadeva la rugiada degli Dei, la quale aveva come proprietà quella di influenzare piante e fiori donando loro una particolare forza, allontanando così le calamità proteggendo i raccolti. La preparazione era piuttosto semplice, si dovevano raccogliere fiori ed erbe miste che, dopo il tramonto, venivano immerse in una bacinella di acqua all’esterno per tutta la notte, così da assorbire la rugiada del mattino. La mattina di San Giovanni i contadini usavano quell'acqua magica per lavarsi mani e viso, con la speranza che quel rituale propiziatorio potesse portare loro amore, fortuna e salute.
Le tradizioni continuano. Se siete venuti in centro a Firenze in questi giorni sicuramente avrete notato il Marzocco incoronato.
Ebbene sì, la tradizione locale, secondo la cronaca di Giuseppe Conti del 1899, voleva che "Quattro giorni prima e quattro giorni dopo quello di San Giovanni, si poneva al leone di piazza, ossia il Marzocco, la corona in testa; e durante quel tempo, avevano piena libertà e sicurezza i debitori, i cessanti o falliti, i banditi e i condannati per qualsivoglia delitto".
La corona di ottone dorato è stata realizzata dalla bottega orafa di Penko ed ha un diametro di 26 cm. Tutta la superficie è impreziosita da perle, cristalli, smeraldi e lapislazzuli.
Per concludere, avete mai sentito dire il motto "San Giovanni un vole inganni"? A Firenze è uso comune pronunciare questa frase, ma pochi sanno che la sua origine è connessa al fiorino.
La moneta fiorentina viene coniata per la prima volta nel 1252, prima nei locali di Palazzo Vecchio e poi alla Torre della Zecca. Il fiorino era composto in oro puro di 24 carati (oggi 1 fiorino avrebbe un valore di circa 70 euro) ed era la prima moneta dorata prodotta, dopo la caduta dell'Impero Romano. La decorazione vedeva da un lato il giglio, dall'altro la figura del Battista, il quale da sempre ha incarnato i valori di fiducia ed onestà, stessi valori che erano alla base della fortuna economica della città. Il peso di ogni singolo fiorino veniva controllato e dure pene erano affidate ai falsari, infatti se la moneta pesava di più o di meno di 24 carati voleva dire che era un falso ed è proprio da questo controllo che nasce il motto "San Giovanni un vole inganni"!
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