Anna Maria Enriques Agnoletti, bolognese di nascita, fu una partigiana italiana. Donna colta che grazie alla sua formazione riuscì ad ottenere un importante incarico all'Archivio di Stato di Firenze nel 1932, dove poi verrà licenziata a causa delle "leggi razziali" perchè suo padre era ebreo. Riuscì ad entrare a lavorare alla Biblioteca Vaticana, ma in breve tempo iniziò a prendere contatti con i partiti antifascisti ed entrò a far parte del Movimento Cristiano Sociale, poi al Partito d’Azione, fino ad arrivare a far parte di una organizzazione di spionaggio chiamata Radio CORA che aveva come obiettivo quello di raccogliere informazioni da trasmettere, via radio, agli Alleati.
A seguito dell'arresto di alcuni membri del movimento cristiano sociale, quest'ultimi decisero di rivelare l'attività di Agnoletti, così fu organizzata una falsa comunicazione con l'obiettivo di smantellare l'organizzazione partigiana. Anna Maria Enriques fu arrestata, interrogata e torturata per poi essere fucilata il 12 Giugno 1944 a Cercina, insieme ad altri 10 partigiani. Postuma alla morte le verrà assegnata la medaglia d'oro al valore militare per essere riuscita a non rivelare alcuna informazione sui suoi compagni, diventando così "indimenticabile esempio di valore e di sacrificio".

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