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Immagine del redattoreTre passi per Firenze

Tre capolavori di Brunelleschi: San Lorenzo

A partire dal 1418 Brunelleschi fu incaricato da Giovanni di Bicci, capostipite della famiglia Medici, nel rinnovare completamente la Basilica di San Lorenzo.  L'antica basilica ambrosiana arrivava fino all'innesto del transetto e lo spazio della navata centrale, ma già dal 1416 era previsto l’ampliamento della zona transetto-coro. Nonostante i lavori di ammodernamento, l’edificio è sempre stato funzionante, non smettendo di celebrare cerimonie liturgiche.

L’originaria idea brunelleschiana prevedeva delle cappelle solo in corrispondenza del transetto, infatti gli spazi aperti nelle navate laterali sono il frutto di una modifica successiva, postuma alla morte di Brunelleschi.

La chiesa riprende gli schemi caratteristici delle chiese cistercensi mendicanti diffuse nel medioevo: un corpo ampio della navata, il transetto, l’altare e una grande crociera in corrispondenza dell’incrocio tra il corpo longitudinale e quello trasversale.

La navata centrale è caratterizzata da una copertura piana a cassettoni, mentre quelle laterali presentano una copertura a vela e sono decorate da cappelle coperte a doppio spiovente, visibili all'esterno.

Brunelleschi alza artificiosamente il lancio degli archi obbedendo all'evocazione del classicismo. L’architetto aveva fatto almeno due viaggi a Roma studiando, misurando e disegnando le spoglie. Tra gli elementi architettonici più apprezzati dal genio brunelleschiano si annovera l’arco a serliana, presente nelle due testate del transetto.

Sotto l’imposta della cupola, invece, Brunelleschi utilizza l’espediente di due ordini di grandezza differente, soluzione che è stata definita come concatenazione delle membrature architettoniche. Egli utilizza immense colonne monolitiche di pietra serena prelevata dalla cava lungo l'Affrico, aperta pochi prima.  

Un aspetto caratteristico del linguaggio di Brunelleschi è il cosiddetto DADO BRUNELLESCHIANO. Sopra il capitello corinzio delle colonne che dividono le navate laterali dalla centrale, si innalza un pezzo di trabeazione con un fregio ornato. Si tratta di un segmento tripartito composto da architrave, fregio e cornice, sopra il quale si forma l’arco a tutto sesto.  

Altro elemento caratteristico della basilica è l’arco alla romana. Se osserviamo le pareti delle navate laterali, sotto l’alto oculo, ci accorgiamo che ogni cappella è composta da un arco di accesso che è a sua volta inquadrato da due paraste che sorreggono la trabeazione. Questa composizione architettonica si specchia nei dadi del colonnato della navata, dando l’effetto di una trabeazione spezzata. Il modello usato da Brunelleschi verrà poi ripreso da Bramante nel cortile Belvedere. Come precedentemente citato, una delle modifiche più sostanziali attuate dagli architetti successivi a Brunelleschi fu la creazione delle cappelle laterali. Nel 1472, nonostante la Basilica non fosse ancora finita, si decise di vendere degli spazi ai privati cittadini. Le cappelle si sviluppano in uno spazio al di sopra di 3 gradini rispetto al piano della chiesa e le lesene iniziarono dalla sopraelevazione.



Un'altra grande novità è l’uso della prospettiva. Osservando la Basilica dal portone di ingresso, lo sguardo dello spettatore volge verso l’altare, aiutato inconsapevolmente dal ripetersi ritmico delle colonne, degli archi e della decorazione marmorea del pavimento.





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