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  • Immagine del redattoreTre passi per Firenze

Tre capolavori del Museo degli Argenti di Firenze: #3 I ninnoli ingioiellati

Nei documenti i gioielli come questi venivano chiamati “ninnoli ingioiellati”, cioè manufatti che giocano sull’interpretazione data dai materiali. La prima immagine a sinistra raffigura un pendente con una perla scaramazza, cioè una perla barocca, irregolare, che viene presa come spunto per eseguire una gondola in cui Pulcinella e Pantalone suonano la serenata ad una fanciulla assisa su una specie di trono; a destra il ciondolo è caratterizzato da due gondolieri e dei musici che suonano per due fidanzati chiusi all’interno di una gabbia. Le innumerevoli pietre preziose utilizzati in oggetti come questi passano assolutamente in secondo piano rispetto all’oggetto vero e proprio. Questi gioielli, questi ninnoli, ebbero un grandissimo successo a partire dal 1570 circa fino all’inizio del ‘600.


Manifattura tedesca (attr. a Giovanbattista Scolari), Pendenti, ca. 1570, Firenze, Museo degli Argenti


Un altro pendente straordinario è quello raffigurante un gallo con la coda completamente coperta da piccoli diamanti e sul petto un grosso diamante in forma di tetraedro.


Manifattura tedesca, Pendente in forma di gallo, ca. 1570, Firenze, Museo degli Argenti


Ciondoli come questi erano raramente dipinti perché non venivano considerati all'altezza di uomini e donne di potere. Generalmente tutti i quadri raffiguranti persone altolocate venivano sempre alterati rispetto alla realtà: gli abiti erano più suntuosi, i denti sempre perfetti (anche se era impossibile avere una dentatura perfetta perchè i denti non si potevano curare e molte persone avevano carie o erano sdentate), la pelle era liscia e non butterata dal vaiolo, etc ... Il ritratto non era assolutamente una fotografia del personaggio, ma era qualche cosa di idealizzato.



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