Opera commissionata da Clemente VII per Francesco I di Valois, re di Francia. Il manufatto fu consegnato a Marsiglia nel 1533, in occasione delle nozze tra Caterina de’ Medici con il futuro re di Francia Enrico II. Il dono era preciso messaggio nei confronti del sovrano francese di rimanere legato alla Chiesa di Roma, legame messo a dura prova dai sommovimenti religiosi che si erano verificati in Europa, come quello ugonotto in Francia.
La cassetta serviva come repositorio per l’Eucarestia, cioè il luogo dove conservare le ostie nei giorni compresi fra il Giovedì Santo e la Pasqua, giorni nei quali non si effettuava la Consacrazione.
Si tratta di un reliquiario a forma di sarcofago, una forma che aveva avuto molta fortuna in epoca medievale ma che poi era stata dimenticata (o perlomeno accantonata) nei secoli successivi. La cassetta richiama perfettamente i sarcofagi antichi ed è costituita da una serie di formelle sul fronte, separate da colonne scanalate, che narrano le storie di Gesù, mentre altre si ripetono sul coperchio a spiovente, dove sono inseriti anche gli stemmi e il motto del pontefice. La struttura poggia su dei piedini a forma di parallelepipedo.
Ogni formella/lastrina in cristallo di rocca è scavata sul retro in modo da dare un effetto ottico che le facesse apparire a rilievo; queste venivano poi chiuse con una lastrina d’argento che ne esaltava ulteriormente l’effetto di apparente rilievo. Per controllare la profondità dell’incisione, la qualità dello scavo e quella delle figure venivano prese delle impronte ed in molti casi gli zolfi (per le impronte) si sono conservati, mentre in molti altri casi sono state utilizzati le matrici per tutta una serie di formelle in bronzo che ad oggi sono diffuse e conservate in moltissimi musei. In queste formelle, che derivano dai sopradetti stampi, c’è sempre la firma di Valerio Belli, così come le cornici in smalto filigranato, una tecnica tipicamente veneziana ottenuta con filini ritorti applicati sulla superficie.
Valerio Belli, vicentino che si era formato in una scuola di grandissimi cristallari che lavoravano a Venezia, è stato uno dei maggiori intagliatori del cristallo, forse della storia ma in particolare di questa prima metà del ‘500. Era un artista di un’abilità sconcertante perchè intagliare il cristallo di rocca era una delle imprese più complicate davanti a cui si potesse trovare un orafo. Valerio Belli, tuttavia, non era un orafo vero e proprio, lui era un intagliatore di cristalli, quindi probabilmente si serviva di orafi nei vari luoghi in cui si spostava.
Le storie che si susseguono sono le seguenti:
nel corpo della Cassetta: l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio, Gesù tra i Dottori, il Battesimo di Cristo, Cristo e l’adultera, Cristo che scaccia i mercanti dal Tempio, la Resurrezione di Lazzaro.
nel coperchio piramidale: Cristo in casa de Fariseo, l’Ingresso di Cristo a Gerusalemme, l’Orazione nell’orto, la Presa di Cristo, Cristo davanti a Caifa, Pilato che si lava le mani, la Flagellazione, l’Andata al Calvario, la Crocifissione, le Tre Marie a sepolcro, l’Ascensione. All’interno, sul fondo, sono inserite la Deposizione dalla croce e le figure dei Quattro evangelisti.
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